L'AUTISMO
L’autismo (o disturbi dello spettro autistico) è un disturbo del neurosviluppo con esordio nei primi anni di vita.
Le sue caratteristiche cliniche principali sono:
- compromissioni qualitative delle interazioni sociali e della comunicazione;
- repertorio limitato, stereotipato, ripetitivo di interessi e di attività.
Le persone con autismo hanno importanti difficoltà di interazione con gli altri e di comunicazione (il linguaggio può essere assente o usato in modo anomalo). Inoltre, presentano interessi ristretti e comportamenti ripetitivi, ed in molti anche una disabilità intellettiva e in taluni casi possono essere aggressivi verso se stessi e gli altri.
L’autismo e i disturbi generalizzati dello sviluppo sono frequenti: la prevalenza assodata a livello internazionale è di circa un bambino ogni 150 anche se recentemente alcuni studi nord americani hanno riportato delle stime ancora più alte (1 bambino ogni 44). Sono disturbi più diffusi fra i maschi (3-4 volte di più rispetto alle femmine), ma non sono state rilevate differenze tra le diverse etnie e condizioni sociali.
L’autismo è un insieme di disturbi con caratteristiche eterogenee e alquanto variabili da bambino a bambino.
In ogni caso, per effettuare una diagnosi accurata c’è bisogno di una visita specialistica che si avvalga di strumenti clinici standardizzati a livello internazionale.
Esistono degli indicatori che permettono di evidenziare la possibile insorgenza della problematica autistica, alcuni sono collegati con alta probabilità alla diagnosi di autismo (indicatori primari); mentre altri invece possono essere considerati come caratteristiche secondarie che si presentano insieme (in comorbidità) con il disturbo, ma che possono essere assenti o non significativamente problematici nel quadro di sviluppo del bambino (indicatori secondi).
Indicatori Primari
- Mancanza di interesse ed evidente difficoltà ad interagire con altri bambini
- Difficoltà nel modulare il contatto oculare utilizzandolo con una finalità comunicativa
- Preferenza a rimanere solo, isolato specialmente in ambienti sociali
- Pianto improvviso, intenso e troppo lungo
- Utilizzazione di oggetti in modo ripetitivo e ossessivo in maniera non finalizzata e disfunzionale
- Ristrettezza nella scelta di giochi da utilizzare e attaccamento esagerato sempre agli stessi 2-3 oggetti
- Scarsa creatività nel gioco e mancanza di sviluppo del gioco simbolico
- Insistenza sulla costanza e resistenza al cambiamento
- Gioco bizzarro mantenuto nel tempo e mancanza di gioco funzionale
- Mancanza di reciprocità nella condivisione delle emozioni
- Mancanza di gestualità (indicare, mostrare, salutare)
- Qualunque perdita di qualsiasi abilità linguistica o sociale ad ogni età
Indicatori secondari
- Manifestazioni di riso inappropriate
- Evidente eccesso o estrema scarsità di attività fisica
- Mancanza di reale paura dei pericoli
- Mancanza di lallazione (il balbettio del bambino che impara a parlare) entro i 12 mesi
- Nessuna parola entro i 16 mesi
- Mancanza di risposta a istruzioni semplici (vieni qui, dammi la palla, siediti etc.)
- Episodi di ansia-collera (capricci) senza apparente motivo
- Ecolalia (ripetizione di parole o frasi in maniera a-contestuale, cioè non collegata alla situazione, in luogo di linguaggio usato in maniera funzionale)
- Abilità grosso e fino-motorie incongrue (per esempio: non giocare a palla ma essere particolarmente abile nelle costruzioni)
- Scarsa tolleranza alla frustrazione
- Disturbi del sonno
- Anomalie sensoriali legate ad una ipo o iper sensibilità delle diverse modalità sensoriali
- Selettività alimentare verso caratteristiche del cibo legate alla forma, colore, odore e consistenza